Banksy in Palestina

Vuoi conoscere la storia tra Palestina e Israele? Volete vedere le opere che lo street artist Banksy ha realizzato in Palestina e più precisamente a Bethlehem e Gaza?

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I conflitti tra Palestina e Israele durano da oltre 100 anni. Le tensioni abbondano e un accordo tra i due Paesi sembra complicato da raggiungere. Il famoso street artist britannico Banksy si è recato più volte in Palestina per realizzare affreschi, uno più sorprendente dell’altro!

In questo articolo scoprirete:

  • La storia tra Palestina e Israele
  • L’opera creata dal pittore Banksy in Palestina.
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Ci auguriamo che la lettura sia piacevole e che impari molte cose nuove!

Riassunto della storia della Palestina

Il conflitto israelo-palestinese va avanti da anni, contrapponendo il nazionalismo ebraico a quello arabo-palestinese. Dal 1917 il Paese è in guerra e non è stato raggiunto alcun accordo di pace. Vediamo insieme la storia cronologica della Palestina per capire meglio il conflitto.

In totale, tra il XIX e il XX secolo, più di 600.000 ebrei lasciarono alcuni Paesi europei per stabilirsi nella regione ottomana a causa delle violente persecuzioni che stavano subendo. In Palestina, la popolazione ebraica passò da 24.000 persone nel 1882 a 443.000 nel 1935.

1916: Per servire i propri interessi durante la Prima Guerra Mondiale, il governo britannico promette agli arabi di sostenerli se si ribelleranno per indebolire l’Impero Ottomano.

1917: Contemporaneamente, il governo britannico si impegnò a contribuire alla costruzione di un focolare nazionale ebraico in Palestina, attraverso la Dichiarazione Balfour. Queste due proposte del 1916 e del 1917 avrebbero aggravato i conflitti interni al Paese.

1947: Dal 1917, la Palestina è occupata dalla Gran Bretagna. Dopo la Seconda guerra mondiale, molti ebrei vennero a stabilirsi in Palestina. Lo Stato britannico era ormai obsoleto e subentrarono le Nazioni Unite. Le Nazioni Unite proposero un piano di spartizione tra lo Stato ebraico e lo Stato arabo palestinese. La capitale, Gerusalemme, è sotto il controllo internazionale. Il piano viene concesso anche se gli arabi palestinesi si oppongono.

Maggio 1948: Nasce lo Stato di Israele. I suoi vicini, la Lega Araba (composta dai palestinesi e da alcuni Paesi limitrofi), gli dichiarano guerra. Questo conflitto permise a Israele di guadagnare territorio e costrinse 700.000 palestinesi a lasciare la Palestina. Fu un’esperienza traumatica per i palestinesi, nota come Nakba: la catastrofe.

1967: La guerra dei Sei Giorni scoppia e permette a Israele di guadagnare ancora terreno. Ottiene Gerusalemme Est, la Cisgiordania, Gaza, il Sinai egiziano, il Golan siriano e il resto della Palestina mandataria. I coloni israeliani iniziano a spostarsi nei territori palestinesi. L’ONU reagisce e condanna l’occupazione israeliana.

1973: Egitto e Siria lanciano un attacco per recuperare ciò che appartiene loro. I Paesi arabi e l’URSS li sostengono, mentre gli Stati Uniti inviano d’urgenza 22.000 tonnellate di armi a Israele per via aerea. Israele riuscì a guadagnare terreno a poco a poco.

Tuttavia, i Paesi arabi decidono di aumentare il prezzo del petrolio del 70% e di ridurre la produttività del 5%, in modo che gli Stati Uniti e gli alleati di Israele, che sono i principali consumatori, facciano pressione su Israele affinché restituisca la terra. Il Sinai tornò ad essere egiziano nel 1975 e parte delle alture del Golan fu restituita alla Siria.

1987: Le popolazioni palestinesi si ribellano all’occupazione israeliana e scendono in strada armate soprattutto di pietre. Questo evento prende il nome di intifada.

1993: Vengono firmati gli accordi di Oslo tra Yasser Arafat, leader palestinese che accetta di riconoscere Israele, e Yitzhak Rabin, primo ministro israeliano. Hamas (movimento islamista palestinese che combatte Israele) rifiuta questo riconoscimento e aumenta gli attacchi.

  • Riconoscimento reciproco dell’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) e dello Stato di Israele
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  • Creazione dell’Autorità palestinese.
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  • Autonomia transitoria per i territori palestinesi

2001: Hamas riprende gli attacchi. L’esercito israeliano risponde spesso in modo radicale. Gaza è sottoposta a un blocco e la Cisgiordania e Gerusalemme Est sono ancora occupate. Israele sta intensificando il suo controllo sui territori palestinesi occupati.

1995: Assassinio di Yitzhak Rabin da parte di un estremista israeliano. Gli accordi di Oslo vengono così infranti.

2002: Israele costruisce un muro di separazione di 730 km in Cisgiordania. Durante la costruzione di questo muro di separazione dei confini, Israele ha invaso il territorio palestinese. lo dichiara quindi illegale.

2005: Per calmare le acque, il governo israeliano decide di rimuovere gli insediamenti ebraici da Gaza, mantenendo però il controllo sui confini. La Striscia di Gaza è controllata da Hamas e, negli anni successivi, le tensioni tra il movimento islamista e Israele aumentano. Israele impone un blocco alla regione. Si verificano diversi scontri tra i due territori.

2014: L’aviazione israeliana bombarda la regione di Gaza e provoca danni ingenti. Le case vengono distrutte, così come le scuole, gli ospedali e l’unica centrale elettrica.

2017: Entrambe le parti considerano Gerusalemme la loro capitale. annuncia la creazione di un’ambasciata e proclama la città come capitale di Israele. Questa decisione è stata condannata dalle Nazioni Unite. I palestinesi non vogliono più che gli USA intervengano come mediatori nel processo di pace.

Oggi: Un accordo appare complicato. La Cisgiordania è composta da città e villaggi palestinesi e da numerosi insediamenti.

Le opere di Banksy in Palestina

Il muro costruito da Israele ai confini della Cisgiordania ha suscitato l’interesse di molti artisti e in particolare quello di Banksy, che si è recato più volte in Palestina per creare i suoi famosi stencils ed esprimere la sua opinione. Nel 2005, Banksy ha lanciato il progetto Santa’s Ghetto, che prevedeva la creazione di opere di street art sul muro che separa la Palestina da Israele. È stato accompagnato da altri artisti per dare vita a questa famosa barriera.

Lo scopo di questo muro, costruito nel 2002 e lungo 700 km, è quello di impedire ai terroristi palestinesi di entrare in Israele. Dal punto di vista dei palestinesi, questo muro è più che altro una separazione razziale.

Banksy a Betlemme

Banksy ha realizzato numerose opere nella città di Bethlehem. È stato lì diverse volte per condividere il suo talento. Scopriamo insieme tutte queste opere nella città.

Girl Frising Soldier – Una ragazza che perquisisce un soldato

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Questa immagine è stata creata da Banksy nel 2007 e si trova sul muro di separazione a Betlemme. Il soldato viene perquisito da una bambina, non il contrario. Il rovescio di questa immagine rappresenta un evento più realistico in Palestina. Banksy riesce a illustrare un’idea controversa: quella della persecuzione dei bambini.

Colomba armata – La Colombe Armindée

La Colomba Corazzata di Banksy è un’opera che critica coloro che partecipano al conflitto tra Palestina e Israele. Dipinto sul muro di cemento della Cisgiordania, il graffito raffigura una colomba bianca, con le ali aperte, che tiene nel becco un ramo d’ulivo, presumibilmente simbolo di pace. Ma la colomba qui raffigurata indossa un gilet corazzato e ha un puntatore rosso puntato sul petto. L’immagine della colomba blindata è una dichiarazione coraggiosa in questo Paese dove le tensioni sono altissime: non si può fare la pace quando le persone coinvolte non la vogliono.

Pace sulla Terra – Paix sur Terre

L’opera, dipinta a spray nel 2017, reca la scritta “Peace on Earth“. Presenta un asterisco che rappresenta la Stella Polare e un testo in caratteri piccoli intitolato “Terms and conditions apply“. In francese significa “Termini e condizioni di utilizzo”.

Angeli – Anges

Dipinto contemporaneamente a “Peace on Earth”, lo stencil mostra due angeli muniti di piede di porco che tentano di attraversare il muro di separazione. Come sempre nel caso di Banksy, il luogo è perfetto per quest’opera simpatica e sfrontata.

Lanciatore di fiori – Lanceur de Fleurs

Rage, the Flower Thrower” o “Love is in the Air” è uno degli stencil più iconici di Banksy. Raffigura un palestinese mascherato che lancia un mazzo di fiori.

Sostituendo un’arma con un mazzo di fiori, Banksy sostiene la pace. Infatti, ha scelto di installare questo particolare messaggio in una zona ad alto conflitto. L’opera trasmette anche l’idea che la pace sia il risultato di un lavoro attivo. Il mazzo di fiori può anche rappresentare una commemorazione delle vite perse nel lungo conflitto israelo-palestinese

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La ragazza con i palloncini – La Fille Avec Les Ballons

Questa opera rappresenta il sogno di una bambina palestinese che vola verso la libertà oltre il muro di separazione usando i suoi palloncini. In Balloon Debate, Banksy usa l’innocenza di questa bambina contro la brutalità di questo muro.

Documenti dell’asino – Documento dell’asino

L’opera si trova in Cisgiordania ed è stata realizzata nel 2007. raffigura un soldato israeliano pesantemente armato che controlla i documenti di identità di un scimmia. Il significato non è chiaro: forse Banksy voleva prendere in giro le carte d’identità rilasciate dal governo israeliano. Ma per i palestinesi “asino” è un insulto. Poco dopo, la sezione del muro con la scritta “Documenti per asini” è stata rimossa dalla sua posizione.

Cane bagnato – Chien Mouillé

L’opera è stata rimossa dal muro dai palestinesi con l’obiettivo di venderla su Ebay. Tre anni dopo, l’hanno infine abbandonata nel cantiere di uno scalpellino perché l’opera era troppo complicata da trasportare.

Escapismo – Fuga

In “Escapismo“, Banksy rappresenta l’innocenza dei bambini. Il bambino è felice e sorridente perché ha disegnato una scala con il gesso per aiutarlo a scalare il muro! Ancora una volta, lo street artist mostra l’innocenza contro la brutalità di questo muro.

Beach Boys – Garçons à la Plage

Il graffito illustra due ragazzini in bianco e nero che giocano nella sabbia. Sopra di loro c’è una finta buca con un paesaggio colorato e paradisiaco. Ci sono palme sullo sfondo e un bellissimo mare blu in primo piano. I due bambini sono in piedi dietro la recinzione con vanghe e secchielli. Sembrano felici e guardano l’osservatore.

La spiaggia è inaccessibile perché il buco è troppo alto. Banksy critica il muro e il diritto di ogni essere umano a sperare in un futuro migliore. I bambini attirano la nostra attenzione su un sogno utopico. Il muro che avrebbe dovuto proteggerci è in realtà un ostacolo alla pace. L’artista ci fa riflettere sulla questione del reale e dell’irreale.

Il ragazzo in spiaggia – Le Garçon à la Plage

Il ragazzo con secchio e vanga rappresenta l’innocenza della gioventù. Il buco nel muro rappresenta una politica rotta. Il cielo azzurro rappresenta libertà e opportunità.

Finestra sulla prossima sponda – Finestra in Cisgiordania

Banksy vuole dimostrare agli israeliani che il loro muro dà loro un falso senso di sicurezza. Le sedie, i fiori e la finestra con vista sulle montagne simboleggiano sicurezza e tranquillità. Le montagne e la foresta sono tipiche di un clima diverso da quello di Israele.

Rolling Back the Wall – Faire reculer le Mur

In questo affresco, Banksy mostra un poliziotto che apre una parte del muro e rivela un bellissimo paesaggio retrostante. Per lui, la polizia è il guardiano della realtà. Egli dimostra che le forze dell’ordine dovrebbero proteggerci e rendere il mondo più sicuro, mentre in realtà causano caos e distruzione.

Tagliare il nastro

Il messaggio dell’artista con questo stencil è semplice. Sta semplicemente dicendo che è ora che questo muro di cemento che separa Israele dalla Palestina venga aperto.

Condizioni di scuderia – Condizioni di scuderia

Attraverso questa opera di street art, Banksy ci mostra che il muro non colpisce solo gli esseri umani ma anche gli animali. Possiamo facilmente scorgere un cavallo chiuso.

Banky a Gaza

L’artista di arte urbana Banksy ha pubblicato sul suo sito web le immagini delle opere che ha realizzato nella Striscia di Gaza. Ha anche realizzato un video di due minuti sulla vita nel territorio palestinese, intitolato “Fai di questo l’anno in cui scoprirai una nuova destinazione“. In francese significa “Fai in modo che questo sia l’anno in cui scoprirai una nuova destinazione”.

Ecco le tre opere che ha realizzato a Gaza.

Niobé

Questo stencil qui sotto raffigura Niobe, una figura classica in lutto per la perdita dei figli.

Il gattino di Gaza

“Un uomo del posto si è avvicinato e mi ha chiesto: “Per favore, cosa significa questo?”. Gli ho spiegato che volevo mettere in evidenza la distruzione di Gaza pubblicando le foto sul mio sito web, ma su internet la gente guarda solo foto di gattini.” Banksy

“Un uomo del posto mi ha avvicinato e mi ha chiesto: “Per favore, cosa significa questo?”. Gli ho spiegato che volevo mettere in evidenza la distruzione di Gaza pubblicando immagini sul mio sito web, ma su internet la gente guarda solo immagini di gattini”. Banksy

Il Carrousel del Mirador

Il terzo stencil, dipinto su un edificio demolito, raffigura un gattino che gioca con un gomitolo di metallo arrugginito arrotolato su se stesso come se fosse un soffice gomitolo di lana.

Video di Banksy a Gaza

Banksy si è fatto strada nel territorio palestinese attraverso una rete di tunnel bui e si può vedere nel video mentre si fa strada nell’oscurità. Il video descrive Gaza come “fuori dalle rotte turistiche” e aggiunge che “l’accesso avviene attraverso una rete di tunnel illegali”.

L’artista ha girato il video aggiungendo molto umorismo di secondo grado per far reagire chi lo guarda e per prendere in giro questa situazione scandalosa. Guardate il video qui sotto.

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